Come imparare a suonare la cornamusa scozzese (e perché non è come pensi)

20.11.2025

Imparare a suonare la cornamusa scozzese è molto diverso dal prendere tra le mani un pianoforte, una chitarra o un flauto traverso. 

È un viaggio un po' fuori dagli schemi. Sicuramente un misto tra tecnica, resistenza fisica e tanta pazienza, come per tutti gli strumenti, ma è anche un'immersione totale in una forte tradizione nazionale plurisecolare e in una cultura, non solo musicale, piuttosto diversa da quella nostrana.

Proprio per questo, sotto molti punti di vista, la grande cornamusa della Highlands è sicuramente uno degli strumenti musicali più affascinanti che esistano. Vediamo insieme un po' meglio il perché. 

Gli abbellimenti: il vero linguaggio della cornamusa

La prima grande differenza con gli altri strumenti della tradizione occidentale è la tecnica esecutiva. La cornamusa scozzese parla un linguaggio musicale tutto suo, fatto di un'infinità di abbellimenti rapidissimi che precedono praticamente ogni nota della melodia.

Non sono solo semplici "ornamenti", come accade ad esempio con gli abbellimenti usati nella musica classica, bensì una parte integrante del fraseggio musicale. Senza di loro, un brano per cornamusa sarebbe piatto e povero di espressività.

Ce n'è un vero e proprio universo.


Alcuni esempi di abbellimenti

Tanto per citare almeno i principali, abbiamo:

  • Gracenotes

  • Strikes

  • Doublings

  • Throw on D

  • Birl

  • Tachums

  • Grip (o Lemluath)

  • Taorluath

  • Crunluath

Molti appartengono alla Ceòl Beag, cioè alla cosiddetta  "musica leggera" per cornamusa. Altri solamente al Piobaireachd, la musica classica della Great Highland Bagpipe. Ma alcuni abbellimenti appartengono a entrambi i mondi. 

A cosa servono tutti questi abbellimenti?

Semplice: la cornamusa scozzese ha dei limiti strutturali che, se da una parte la rendono unica, dall'altra la fanno diventare anche un po' "eccentrica ed egocentrica".

  • Non può fare pause. Il suo suono è continuo, senza "respiri".

  • Non può variare il volume. Nessun crescendo, nessun diminuendo.

  • Può fare solo nove note. Avete letto bene: solo nove!

Risultato? Per creare movimento, espressività e accenti, bisogna affidarsi al ritmo e agli abbellimenti. Sono loro a dare personalità alla musica, a creare l'emozione che in altri strumenti nasce da dinamiche e pause.

Anche il ritmo, infatti, viene interpretato in modo tutto particolare: alcune figure non si eseguono "come da spartito", diciamo in modo scolastico, ma seguono uno stile espressivo ben consolidato dalla tradizione.

Uno strumento multitasking

La cornamusa scozzese non è un semplice insieme di sacca e tubi. 

Al contrario, è uno strumento decisamente complesso, che richiede a chi la suona la capacità di fare più cose contemporaneamente. Insomma, se avete in mente il flauto dolce suonato (male) a scuola, dimenticatevelo, perché qui la situazione è parecchio più complicata.

Per mantenere adeguatamente in funzione una cornamusa, suonando quindi un brano, bisogna infatti:

  • gestire la pressione sulla sacca, sia quella del fiato che quella del braccio

  • respirare correttamente

  • suonare il chanter, eseguendo melodia e abbellimenti

  • tenere in equilibrio tutto lo strumento

  • tendere l'orecchio all'intonazione, che deve sempre essere tenuta sotto controllo

Il tutto magari mentre si cammina marciando a tempo di musica!

Il practice chanter, cioè il primo amore di ogni piper che si rispetti

Gli scozzesi, molto pragmatici, per risolvere in modo graduale alcuni di questi problemi hanno inventato un sistema geniale: il practice chanter, una sorta di flauto da studio con ancia doppia.

A cosa serve?

  • permette di imparare la lettura musicale,

  • permette di lavorare sulla tecnica delle dita,

  • permette di studiare gli abbellimenti,

  • permette di esercitarsi e di memorizzare i brani (perché sì, si impara tutto a memoria...) 

Il tutto senza doversi al contempo occupare anche della respirazione e della gestione della sacca. 

Qualunque apprendista piper inizia sempre dal practice chanter, nessuno parte direttamente dalla cornamusa "vera". È un passaggio obbligato.

La durata di questa fase di apprendistato varia in base all'età, al tempo a disposizione e all'eventuale conoscenza pregressa della musica, ma in genere si parla di circa 1–2 anni.

Solo quando i primi brani sono memorizzati a dovere si può tentare il grande salto. E non pensate che in seguito il practice chanter venga abbandonato: anche i piper più esperti lo usano per imparare nuovi brani o per studiare senza svegliare mezzo paese.

Due practice chanter di diversa lunghezza: standard (sx) e long

Tipi di practice chanter 

Ne esistono di vari modelli, materiali e dimensioni, ma in ogni caso la scelta migliore si fa sempre con l'aiuto di un insegnante. Prometto comunque che in un prossimo articolo cercherò di guidarvi nella scelta, soprattutto per evitarvi certe fregature in cui si può incorrere quasi certamente acquistando dai più noti siti di e-commerce. Insomma, niente practice chanter comprati su Amazon, per intenderci, se volete uno strumento vero! 

Posso imparare da autodidatta?

La tentazione è forte: compri un practice chanter, guardi due video online, scarichi uno spartito e pensi di farcela da solo.

Mi dispiace deludervi: imparare la cornamusa scozzese da autodidatta non solo è quasi impossibile, ma è addirittura potenzialmente dannoso per la vostra salute. E fidatevi, ve lo dico col massimo affetto.

Perché? I motivi sono molteplici:

  • La cornamusa ha una tecnica complessa, sia parlando di dita che di respirazione. Suonare con una tecnica sbagliata può portare a danni fisici anche abbastanza seri. Servono quindi correzioni continue da parte di un esperto per assicurarsi di non andare incontro a problemi. 

  • La notazione non corrisponde sempre all'esecuzione reale, per cui serve un insegnante che indichi come interpretare le note scritte.

  • La manutenzione dello strumento, indispensabile per farlo suonare bene senza eccessivi sforzi, è un mondo a sé. Vi basti pensare che esistono decine di libri dedicati solo a questo, un caso più unico che raro nel mondo degli strumenti musicali.

  • La sua accordatura è un'arte, e senza un orecchio esperto al vostro fianco è impossibile capire se state facendo progressi o se invece il suono della vostra cornamusa assomiglia a un gatto strozzato.

E non parlo certo solo per sentito dire. Io stesso, oltre vent'anni fa, ci ho provato: diplomato in conservatorio, zero insegnanti di cornamusa nella mia zona, mi sono detto "proviamoci, la musica la conosco", e via con l'avventura da autodidatta.

Risultato? Dopo poco ho capito che non funzionava: per fare sul serio serviva un maestro vero. Così ho iniziato a fare 200 km a settimana per andare a lezione. Poi, quando ho deciso di specializzarmi, ho fatto ancora di più: mi sono trasferito due anni in Scozia, per studiare con i migliori insegnanti.

La cornamusa è amore, dedizione, fatica e può sicuramente arrivare a darci soddisfazioni enormi. Ma di certo non si improvvisa!

Vuoi imparare davvero? Posso insegnartelo io

Se dopo tutto questo ti è venuta comunque voglia di intraprendere il viaggio nel mondo della grande cornamusa della Highlands, sappi che posso aiutarti direttamente.
Infatti insegno cornamusa scozzese sia dal vivo in provincia di Bergamo sia online, per chi non può spostarsi o vive lontano.

Le lezioni sono esclusivamente individuali e quindi personalizzate in base al livello, dalla primissima impostazione sul practice chanter fino allo studio dello strumento completo, inclusi tecnica, repertorio, manutenzione e accordatura.

Se interessato puoi visitare la pagina dedicata alle lezioni di cornamusa qui sul sito, oppure contattarmi direttamente per informazioni, disponibilità e dettagli.

Sarà un piacere guidarti passo dopo passo in questo percorso affascinante.

In conclusione

La cornamusa scozzese è uno degli strumenti più affascinanti del mondo, con la sua voce antica e potente, capace di commuovere e infondere coraggio allo stesso tempo. Ma per impararla servono metodo, pazienza e una guida esperta.

Chi decide di intraprendere questo percorso, però, scoprirà un universo ricco, vivo e profondamente emozionante.

Ma ricordate sempre che ogni grande piper è passato prima di tutto da un piccolo practice chanter che sembra quasi un giocattolo, da un primo soffio d'aria e da quelle prime note un po' storte.

La magia inizia tutta da lì!