La manutenzione della cornamusa scozzese

26.04.2023

La cornamusa scozzese è uno strumento musicale piuttosto delicato e complesso da mantenere in completa efficienza. In questo articolo vogliamo fornirvi alcune nozioni di base per aiutarvi a conservare il vostro strumento in buone condizioni, prolungandone la vita e rendendovi al contempo più facile suonarlo. 

Vi ricordiamo che alcune delle operazioni qui descritte rientrano nei servizi offerti dalla nostra attività, quindi se non siete in grado di svolgere determinate operazioni, o semplicemente ve ne manca il tempo (alcune di esse richiedono un po' di ore per essere completate), sapete a chi rivolgervi!

1. Non sottoponete mai la vostra cornamusa, soprattutto se in legno, a grandi sbalzi di temperatura nel giro di poco tempo, espressione da intendersi nell'ordine di alcuni minuti ma anche di poche ore. Ovviamente i cambi stagionali non fanno testo, a meno che non si tratti di partire dalle Alpi in pieno inverno per atterrare nel bel mezzo dell'estate australiana o cose simili. Le cornamuse in legno, per loro stessa natura, sono infatti nemiche degli sbalzi termici, per cui in poco tempo potreste ritrovarvi delle "belle" crepe nelle parti lignee del vostro strumento, che lo renderebbero potenzialmente inutilizzabile. Le cornamuse in materiale plastico, sebbene siano sicuramente molto meno delicate, se sottoposte a sbalzi considerevoli potrebbero comunque creare problemi legati alla condensa o alla fusione delle colle presenti sulle giunture della sacca. In caso di viaggi in aereo, ricordatevi che in alcuni aeromobili la stiva non è riscaldata, per cui al suo interno la temperatura può aggirarsi intorno allo zero anche in piena estate, una volta in quota. Per sicurezza è quindi sempre meglio viaggiare con lo strumento nel bagaglio a mano (tra l'altro esistono apposite custodie pensate proprio per questo scopo), così lo si mette al sicuro sia dagli sbalzi di temperatura che dall'incuria di certi addetti ai bagagli. Stesso discorso per i viaggi in auto: in estate non abbandonate mai la vostra cornamusa in un'automobile ferma sotto il sole. In generale, si potrebbe quasi dire che il nostro caro strumento andrebbe trattato un po' come se fosse un essere vivente, con tutte le cure del caso!

2. Riguardo ai pericoli legati alla temperatura, evitate inoltre accuratamente di tenere la vostra cornamusa troppo vicina a fonti dirette di calore quali stufe, caminetti, termosifoni e simili. Fate attenzione, inoltre, alle case con il riscaldamento a pavimento, forse le più insidiose perché di solito non siamo abituati a pensare al suolo come a una fonte di calore. Anche in questi casi il minimo che vi potrebbe capitare è una bella crepa o una colla liquefatta, se non entrambe le cose!

3. Per proteggere ulteriormente la vostra cornamusa in legno, almeno una volta all'anno (prima dell'estate, solitamente qui in Italia va bene in maggio) passate un panno imbevuto di olio sia all'interno che all'esterno di tutte le parti lignee dello strumento, naturalmente escludendo le ance ed eventuali chanter in legno, e lasciatelo fermo un giorno in modo che l'olio penetri bene. Attenzione però, deve essere olio appositamente pensato per questo scopo, acquistabile anche nel nostro negozio. Insomma, l'olio da cucina non va bene, non importa quanto buono possa essere... E nemmeno l'olio della macchina è adatto a questo scopo: la cornamusa non mangia e non ha nessun bisogno di essere lubrificata, occorre solo evitare che il legno si secchi troppo, quindi serve un olio adatto! Lo dico perché, per quanto possa sembrare ovvio, mi è capitato di vedere gente usare gli oli più improbabili sul proprio strumento, che naturalmente ha poi subìto i danni del caso. Se prevedete di suonare in inverno in situazioni che possono richiedere di passare dal freddo al caldo in poco tempo, come suonare all'aperto per poi entrare subito in un ambiente riscaldato (situazione che è comunque sempre meglio evitare il più possibile), non è male prevedere una seconda passata di olio anche prima dei mesi più freddi, diciamo tra fine novembre e i primi giorni di dicembre. Per la cronaca, l'oliatura dello strumento è un'operazione che possiamo eseguire noi, se non siete sicuri sul come fare e avete paura di danneggiare la vostra cornamusa.

4. Se il legno non ama per nulla il clima caldo e secco, non ama nemmeno un ambiente troppo umido, che può farlo marcire o può fargli sviluppare muffe e simili. Dal momento che, quando si suona, il legno si impregna naturalmente dell'umidità del fiato, dopo aver suonato è bene lasciare lo strumento fuori dalla custodia ad asciugare per alcune ore, o anche per un giorno, se si ha suonato a lungo. Attenzione, il legno non deve seccarsi completamente, basta che perda l'eccesso di umidità, per cui valutate il tempo di asciugatura anche in base all'umidità dell'ambiente in cui riponete la cornamusa! Naturalmente questo non vuol dire che appena avete finito di suonare da qualche parte non potete riporre la cornamusa nella custodia per rientrare a casa, ci mancherebbe. Semplicemente, appena a casa togliete lo strumento e lasciatelo asciugare, avendo cura di separare le varie canne in modo che possano asciugare bene anche le ance e l'interno di tutte le parti in legno. E non dimenticatevi mai di passare l'interno di ogni canna con gli appositi scovolini, prima di lasciare lo strumento ad asciugare: questo vi permette di eliminare una parte dell'umidità in eccesso, facilitando l'asciugatura del legno. Molto importante, se questa operazione in mancanza di tempo può essere fatta su tutto lo strumento comodamente quando si arriva a casa prima di lasciarlo ad asciugare, sul blowpipe è invece fondamentale eseguirla non appena si ha finito di suonare. Per sua natura il blowpipe è infatti la parte dello strumento più esposta al fiato, in pratica quella che si gonfia di più con l'umidità, per cui necessita di un'attenzione maggiore.

5. Per non fare troppa fatica mentre si suona, è buona norma ogni tanto verificare le buone condizioni della sacca, specialmente la sua tenuta di aria. Per farlo, dovete anzitutto togliere il chanter e i bordoni per poi chiudere gli stock con gli appositi tappi. A questo punto gonfiate la sacca dal blowpipe e lasciatela riposare per un po', avendo cura di verificare che non ci siano perdite d'aria nemmeno dalla valvola di non ritorno, cosa che non dovrebbe succedere se quest'ultima è di buona qualità. In queste condizioni una sacca integra dovrebbe rimanere ben gonfia anche se sottoposta a pressioni e sollecitazioni varie per almeno trenta secondi. Se la vostra sacca si sgonfia troppo rapidamente ovviamente è segno che c'è qualche perdita. Per individuare il punto debole potete lasciare i tappi come abbiamo visto, togliere il blowpipe e riempire la sacca di acqua dal suo stock. Il principio è che da dove passa l'aria in genere passa anche l'acqua, per cui se c'è una perdita basta vedere da dove fuoriesce l'acqua e il gioco è fatto.

6. Quando si suona l'umidità del fiato si deposita sulle pareti della sacca, creando un ambiente favorevole allo sviluppo di microorganismi che con il passare del tempo arrivano a formare muffe e funghi, che possono poi rivelarsi molto dannosi per la nostra salute. In alcuni casi questi possono essere addirittura mortali, come purtroppo è già successo ad almeno un piper, che evidentemente non curava con la dovuta attenzione l'igiene dello strumento. Per inciso, questo tra l'altro c'entra poco con quanto si lascia la sacca ad asciugare dopo aver suonato. Vero che più la sacca rimane asciutta e meglio è, ma anche in una sacca perfettamente mantenuta non si può escludere a priori la presenza di agenti dannosi. Per questo motivo si trovano in commercio speciali disinfettanti pensati appositamente per le sacche delle cornamuse. Questi prodotti andrebbero usati ALMENO una volta all'anno, versandoli o spruzzandoli all'interno della sacca seguendo le istruzioni sulla confezione, per essere sicuri di non correre rischi per la salute quando si suona. Ad onor del vero, i disinfettanti sono molto più indicati per le sacche sintetiche e per le sacche ibride, più igieniche delle sacche in pelle e che noi consigliamo caldamente (v. articolo dedicato alle sacche), anche se qualcuno li usa anche con le sacche naturali. Però lo fa a proprio rischio e pericolo, nel senso che alla lunga possono rivelarsi leggermente corrosivi per una sacca in pelle ovina, mentre sono del tutto sicuri nei confronti dei collanti usati per saldare le giunture delle sacche sintetiche. Questo è anche il motivo per cui andrebbero usati solo dei disinfettanti pensati appositamente per questo scopo. Altri prodotti infatti possono rivelarsi dannosi per la sacca, arrivando a danneggiarne le giunture.

7. Lo stesso discorso della sacca può essere fatto anche per le legature dello strumento, cioè tutte le parti rivestite con filo di canapa. Anche il filo, a contatto con l'umidità del fiato, può sviluppare agenti dannosi per la salute, quindi anche le legature vanno assolutamente sostituite per intero ALMENO una volta all'anno, meglio se due! Se non sapete come fare, anche il rifacimento delle legature è un'operazione che possiamo eseguire noi.

8. L'ultimo consiglio che vi diamo, di natura prettamente igienica, è anche quello più spesso ignorato da molti, troppi, piper: evitate di usare lo strumento altrui. Non potete sapere esattamente lo stato di salute di quella persona, anche se la conoscete bene. Essa stessa potrebbe non essere al corrente di malattie di cui è portatrice. Inoltre, non potete nemmeno essere sicuri al cento per cento di come quella persona tratta il proprio strumento riguardo tutte le cose che abbiamo visto finora sull'argomento. Per questo motivo noi, quando accettiamo di tenere in conto vendita uno strumento usato, la prima cosa che facciamo è disinfettarlo interamente, sostituire tutte le legature e gettare la sacca, dando la possibilità a chi lo acquista di scegliere una sacca nuova di proprio gradimento. Solo così uno strumento usato può dirsi sicuro al cento per cento dal punto di vista igienico. Inoltre, quando appoggiate lo strumento da qualche parte prestate molta attenzione a dove finisce il blowpipe. Ricordatevi che poi ve lo dovete mettere in bocca, e come sappiamo la bocca, insieme al naso, è tra i principali canali di infezione. Può sembrare banale, ma nella mia lunga carriera musicale ho visto blowpipe, unitamente ai bocchini di altri strumenti, appoggiati in luoghi che se ci penso mi vengono i brividi ancora adesso! Spesso la gente è troppo superficiale riguardo il pericolo di contagio, salvo poi doversene pentire amaramente in seguito. Suonare è e deve essere sempre una fonte di piacere, non lasciate che una malattia che si può facilmente evitare con un minimo di attenzione getti un'ombra su quella che dovrebbe essere una delle cose più belle della vita. Pensate alla vostra salute e anche a quella dei vostri cari, che potrebbero venire a loro volta contagiati a causa di una vostra leggerezza!

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